Protagonista involontario di quello che è stato uno dei match più discussi della stagione, in Milan-Spezia, l’arbitro Marco Serra. Il direttore tecnico ha rotto il silenzio, parlando proprio del brutto momento sportivo vissuto in campo.
Ha fermato il gioco anzitempo, impedendo il gola al Milan a porta spalancata. L’arbitro Serra ha subito chiesto scusa in campo, il Milan si è trovato senza i tre punti, sconfitto poi da un contropiede micidiale, a campo aperto, dello Spezia.
L’arbitro Serra, più che sull’episodio, è tornato sui momenti di solidarietà vissuti nello stesso momento, negli spogliatoi, dagli stessi calciatori del Milan.
“C’è chi mi ha abbracciato, chi mi ha spronato. È stato un brutto momento in campo, ma un bel momento con i giocatori. L’ho apprezzato solo dopo, perché in quel momento ho vissuto un’emotività forte e non mi sono goduto la cosa, l’essere emotivo non me l’ha permesso”. Parola di Marco Serra, nei momenti dopo Milan-Spezia.
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Ai microfoni di Sky Sport, ha parlato l’arbitro Marco Serra, dei momenti vissuti dopo Milan-Spezia. La mancata applicazione del vantaggio, nell’azione clou del match e poi il Milan, con lui, a supportarlo negli spogliatoi: “Il gesto che ho ricevuto dai giocatori del Milan l’ho apprezzato tanto, ma ho potuto farlo solo il giorno dopo, perché in quel momento non ho potuto apprezzarlo, a causa della forte emotività. Calabria mi è venuto a parlare da capitano, con parole molto belle e di conforto, Florenzi mi ha dato un abbraccio. Ibrahimovic mi ha parlato a lungo, mi ha detto di essere forte e di dimostrare chi sono, con una reazione. Ho ricevuto anche le parole di Theo e Brahim Diaz, mi hanno detto che tutti possono sbagliare. È stato un bel momento di solidarietà”.
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Ha parlato anche il presidente dell’AIA, Trentalange, in merito all’episodio di Milan-Spezia, su Serra: “Parliamo di un uomo ferito, ma che ha maturità adatta ed è motivato per reagire. Noi arbitri sappiamo che, molto spesso, i nostri problemi devono diventare risorse. La reazione del Milan ci ha fatto molto piacere”.
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