Juventus: caso Suarez, ora è caos

Luis Suarez alla Juventus? L’affare poteva essere la trattativa dell’estate ed invece si è trasformato in un caso per la Juventus per il suo esame di italiano.

Notizie Juventus: caso Suarez, le parole di Sibilia

Il caso Suarez continua a far discutere in Italia e non solo. Dopo le parole del gip di Perugia circa l’ammissione da parte dell’attaccante uruguagio delle domande per l’esame sostenuto in Italia, arrivano le parole di Cosimo Sibilia.

Il numero uno della LND , in attesa che la questione venga risolta dalla Giustizia italiana e sportiva, ha commentato:

“Caso Suarez? Abbiamo necessità di avere delle risposte certe ed evidenti. E, come ho detto in assemblea federale, ci sono state diverse decisioni che poi sono state del tutto cambiate in terzo grado di giudizio, come con Juventus-Napoli. Dobbiamo avere un approfondimento rispetto a quello che è emerso e a quanto è accaduto in quei giorni. Dovremmo raccogliere tutte le sentenze e i precedenti. Serve una riflessione importante sul funzionamento della giustizia sportiva, mantenendo però l’autonomia che ha sempre avuto”.

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Luis Suarez

Ultime Juventus: la confessione di Suarez

Anche Luis Suarez, nel corso degli ultimi giorni, aveva parlato proprio del caso che lo ha visto coinvolto in prima persona in merito all’esame di Italiano della scorsa estate:

“Mi avevano contattato perché pensavano che avessi il passaporto italiano, loro avevano pensato che per via di mia moglie avessi già il passaporto. Gli risposi che non lo avevo, avevo solo iniziato a fare la pratica ed avevo già chiesto i certificati per tutti i Paesi in cui ho vissuto. Il mio avvocato aveva parlato con Paratici e aveva saputo che non era semplice in poco tempo avere la cittadinanza. Allora ho deciso di proseguire comunque la pratica per avere in futuro il passaporto. Non ricordo la data esatta ma stavo studiando”.

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Luis Suarez

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Suarez ha parlato anche dei contatti con Paratici:

“Il giorno stesso Paratici mi chiamò mentre stavo andando in  aeroporto per dirmi che avevo fatto una buona scelta anche per la mia famiglia. Due giorni dopo mi chiamò il presidente Agnelli per dirmi che non si poteva fare e mi ringraziava per quanto avevo fatto per facilitare la trattativa, anche forzando i rapporti con il Barcellona. Agnelli mi disse che è difficile programmare nel calcio. Con lui non avevo parlato prima di allora”.

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