Amadou Diawara in Hellas Verona - Roma (www.gettyimages.it)
Nella giornata di ieri la società della Roma aveva presentato ricorso alla Corte Sportiva D’Appello Nazionale, per quanto riguarda il ‘Caso Diawara’. E’ notizia di pochi minuti fa che non c’è stato nulla da fare: è stato respinto.
Nulla da fare per la Roma: il ricorso che è stato presentato nella giornata di ieri è stato ufficialmente respinto. La Corte Sportiva D’Appello Nazionale ha infatti confermato la sconfitta a tavolino per i giallorossi, per quanto riguarda il match del 19 settembre 2020.
I giallorossi avevano giocato, in trasferta, contro l’Hellas Verona di Ivan Juric. Gara valevole per la prima giornata di campionato della nuova stagione. Paulo Fonseca aveva schierato in campo l’ex centrocampista del Napoli, Amadou Diawara.
Fin qui nulla di strano, se non fosse per il fallo che il nazionale guineano non fosse registrato nella lista da consegnare alla Lega di Serie A. Sul campo la sfida si era conclusa sul punteggio di 0-0, quindi un punto in classifica per entrambe le squadre.
Pochi giorni dopo è stato ufficializzato il 3-0 a tavolino in favore degli scaligeri. La ‘colpa’ di questa piccola dimenticanza era stata assegnata al dirigente dei ‘lupi’, Pantaleo Longo. Quest’ultimo si dimise poche settimane dopo per firmare con una nuova squadra. Quale? Proprio l’Hellas Verona di Maurizio Setti.
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Questa mattina si respirava aria di fiducia in casa giallorossa. La Roma era convinta di vincere il ricorso.
Sarebbe stato importante per il team di Paulo Fonseca recuperare quel punto, salendo così a quota 15 in classifica a soli due punti dalla capolista Milan.
A breve si saprà anche l’esito del Napoli che ha presentato anch’esso ricorso per quanto riguarda la partita mai disputata contro la Juventus lo scorso 4 ottobre (per i noti motivi dell’ASL locale che ha bloccato la partenza degli azzurri verso Torino).
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Secondo quanto riporta il ‘Corriere dello Sport’ ci sarebbero stati dei battibecchi tra la dirigenza del Verona e quelli della Roma questa mattina, nell’attesa dell’esito del ricorso.
Fienga non le ha mandate a dire: “Siamo qui per avere un principio di equità, non per il punto in classifica“.
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