L’attaccante del Real Madrid Karim Benzema si presenterà domani alla Corte di Versailles per rispondere all’accuse che lo vedono complice nell’ormai famoso video del 2015.
In molti si chiedono perché Benzema non fosse con la Francia campione del Mondo nel 2018. Il motivo è il processo che ne ha rallentato la carriera e oscurato l’immagine. Ed oggi la vicenda si ripropone nel momento in cui aspira a diventare un Pallone d’Oro.
I legali del giocatore non confermano la sua presenza in udienza, in mezzo a un fitto programma sportivo, tra cui un vitale duello di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk e un importante classico contro il Barcellona.
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Benzema potrebbe tornare a Versailles, città dove ha trascorso una notte in carcere nel novembre 2015, prima di essere processato per complicità in ricatto e associazione a delinquere (quest’ultima accusa poi è decaduta) ai danni del compagno Mathieu Valbuena.
Da allora sono falliti tutti i tentativi dei suoi legali di allontanarlo da un caso in cui, secondo la sua stessa testimonianza, avrebbe agito solo di buona volontà per aiutare Valbuena, oggetto di ricatti.
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Complice o vittima? I giudici stabiliranno nel processo quale sia stato il ruolo di Benzema nel ricatto subito da Mathieu Valbuena. La giustizia gli rimprovera di aver agito in favore dei ricattatori quando il 6 ottobre 2015, durante il ritiro della squadra nazionale a Clairefontaine, ha offerto alla sua compagna l’aiuto di un intermediario per sbarazzarsi del problema.
L’intermediario in questione è Karim Zenati, amico d’infanzia di Benzema, che in precedenza aveva avvertito l’attaccante del Madrid dell’esistenza di un video sessuale in cui apparivano Valbuena e sua moglie.
Quel file era stato ottenuto nel luglio 2014 da Axel Angot, noto a diversi giocatori per le sue abilità nell’uso del computer, al quale Valbuena, allora calciatore del Marsiglia, aveva chiesto di recuperare i dati di un cellulare danneggiato. Lo stesso Angot, assieme a Mustapha Zouaoui e Younes Houass hanno poi ricattato il calciatore che però non ha ceduto ed anzi è andato alla polizia.
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Se fosse ritenuto colpevole, Karim Benzema rischia di finire in carcere per 5 anni e di pagare una multa da 75.000€.
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