Ha rilasciato una lunga e interessante intervista, il centrocampista dell’Inter, Nicolò Barella. Diversi i tempi snocciolati ai microfoni di Sky Sport.
Ha parlato Nicolò Barella, raccontando quella che è la sua esperienza all’Inter. Il calciatore non ha concentrato il focus sulla situazione attuale dell’Inter, che si trova a +9 sulla seconda in classifica, ma ha parlato di una delle sue più grandi passioni: il basket.
Nicolò Barella segue l’Nba, con molta passione e ne parla con i suoi compagni di squadra. La rivelazione sullo spogliatoio nerazzurro: “Parlo costantemente di basket con i miei compagni di squadra, lo faccio sia all’Inter che in Nazionale. E’ la mia più grande passione oltre al calcio, quando ero piccolo giocavo alla pallacanestro, era lo sport preferito dei miei cugini. Loro erano più bravi. All’Inter infatti ne parlo con Lukaku, che è un intenditore, ma anche con Hakimi e Lautaro. Quando sono in giro con l’Italia, ci sono Calabria, Perin e Chiellini, con cui parlo e discuto delle vicende dell’Nba. Idolo? Io dico LeBron, sempre”.
Ha parlato di LeBron James, il centrocampista dell’Inter, Nicolò Barella. E’ il suo idolo e, ai microfoni dell’emittente satellitare, ha raccontato un particolare aneddoto di un litigio con la moglie, sulla questione numero: “Ho scelto la 23 ovviamente per LeBron James. Mi ispira tantissimo, tanto da togliere il numero 24 che mi ha portato tanta fortuna, è la data della nascita di mia figlia. Ho avuto una piccola discussione con mia moglie, ma poi ha capito”.
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SU LEBRON – “Lui è da seguire. Mi impressiona tantissimo il suo modo di approcciarsi allo sport, riesce ad alzare il livello nelle squadre in cui milita. Io dico che è come Cristiano Ronaldo, nel senso che Ronaldo è il LeBron del calcio. C’è tanto talento, ma dietro a un grande lavoro e alla voglia di migliorarsi sempre. Messi, invece, è il Re. Qualità al potere”.
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Nicolò Barella continua a paragonare il calcio al basket. Lo fa parlando di quella che è la storia di LeBron, paragonando la sua amata Cagliari all’amata Cleveland dello statunitense: “Non lo so se Cagliari sarà la mia Cleveland, ma come punto di partenza, posso dire di si. Entrambi veniamo da un posto umile, su questo ci sono similitudini”.
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