Lazio, e ora sono guai per i tamponi di Ciro Immobile, Lucas Leiva e Strakosa.
i complica ancora la posizione della Lazio nel caso tamponi. Come riportato dalla GDS, infatti, la Asl Roma 1 avrebbe aggiunto un’altra prova schiacciante contro Lotito.
L’autorità sanitaria competente per i calciatori biancocelesti si è fatta da parte nel corso della indagine della Procura federale, che nell’ambito della sua inchiesta vuole far luce sul perchè Immobile, Leiva e Strakosha abbiano giocato con tampone positivo.
A tal proposito la posizione della Lazio si sarebbe complicata ulteriormente visto che, da quanto emerge, la Asl in questione ha avuto con la Lazio soltanto interlocuzioni telefoniche.
La Lazio ad inizio pandemia era in contatto la Asl Roma 4, a cui appartiene la sede di Formello, che ha però spiegato che i biancocelesti avrebbero dovuto avere come riferimento la ASL dove vivono i positivi, nel caso dei giocatori coinvolti appunto la Roma 1. Alle telefonate non ha fatto però seguito alcuna comunicazione formale e questo è un problema per Lotito.
In questo modo la ASL non ha predisposto una mappatura dei contatti del positivo così come previsto dalla legge e dal protocollo Figc. Una novità importante, che potrebbe scavalcherebbe la questione Immoile. In Italia c’è infatti l’obbligo di comunicare qualsiasi caso di Covid alle autorità sanitarie locali. In questo caso la Lazio non si sarebbe attenuta nemmeno al protocollo. Il Comitato tecnico scientifico, in un comunicato del 5 ottobre, aveva anche sottolineato: «Il Cts, a proposito del caso dei calciatori positivi al contagio dal coronavirus, richiama gli obblighi di legge per contenere al massimo il contagio».
Per questo motivo ora la Lazio rischia la penalizzazione o addirittura la retrocessione.
Non a caso la Procura federale, che ha già ascoltato il presidente Lotito e il dottor Pulcini. Ora la stessa lavora sui rapporti con Lazio e Asl.
Per quanto riguarda Immobile, anche il calciatore rischai. L’attaccante a una settimana di distanza viene trovato due volte positivo da Synlab (il 26 ottobre e il 2 novembre), che lo ferma. In mezzo il tampone negativo. Il club si è infatti sentito autorizzato a “liberarlo” per il doppio tampone negativo del 30 e del 31 ottobre riscontrato dal laboratorio di Avellino. Ora Ciro potrebbe non giocare nemmeno con la Juventus.
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