Abramovich, tentato l’avvelenamento: pericolo di vita, la rivelazione

Scandalo rivelato dagli USA, riguardo Roman Abramovich: tentato avvelenamento negli incontri di pace, ecco cosa è successo con l’ormai ex proprietario del Chelsea.

Abramovich, avvelenamento e pericolo di vita: la rivelazione

Roman Abramovich è ormai l’ex presidente del Chelsea, a causa delle vicende extra calcistiche, che lo vedono coinvolto nella guerra tra Russia e Ucraina. Non se la sta passando benissimo il magnate russo che oltre ai problemi sociopolitici, ha vissuto adesso anche problemi di salute. Il motivo è legato a presunte notizie venute fuori dai colleghi del Wall Street Journal.

Dagli Stati Uniti arrivano pesanti accuse circa il sospetto avvelenamento che avrebbero subìto Roman Abramovich e i negoziatori di pace ucraini. All’incontro che c’è stato a Kiev, ad inizio del mese di marzo, per le trattative di pace tra i due paesi in guerra, ci sarebbe stato un avvelenamento a più persone, tra cui appunto l’ex patron del Chelsea.

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Avvelenamento ad Abramovich, la notizia

Come riportato dai media statunitensi, Roman Abramovich sarebbe stato avvelenato nel corso degli incontri per le trattative di pace tra Ucraina e Russia. Stando ai fatti, il magnate russo avrebbe contratto dei sintomi molto particolari, assieme ad altri due membri della delegazione ucraina. Occhi rossi e lacrimanti, in maniera persistente, con un po’ di desquamazione in volto e alle mani, sula pelle.

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Stando alle notizie circa la sua salute, compresa quella dei delegati ucraini, Roman Abramovich non sarebbe in pericolo di vita. Il quotidiano fa sapere che sarebbe stato tempestivo l’intervento medico per smaltire i sintomi che avevano contratto i presunti avvelenati.

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Abramovich, chi avrebbe tentato l’avvelenamento? I sospetti

Probabilmente è stato tentato l’avvelenamento all’ex presidente del Chelsea, Roman Abramovich, e i motivi sono legati alla guerra. Secondo le fonti americane, il sospetto avvelenamento sarebbe stato commesso da chi voleva interrompere la guerra. Alcuni “interferenti” a Mosca, pronti a sabotare le trattative, così da mettere fine alla guerra.