Gabriele Gravina (Getty Images)
Linea dura contro i calciatori no-vax in Serie A. Il presidente della FGC Gravina ha deciso e non sembra disposto a fare sconti.
Ufficializzata l’introduzione del Super Green Pass, in Serie A il presidente della FIGC Gravina non sembra essere disposto a fare sconti con i calciatori no-vax. Come hanno sottolineato in più occasioni gli esperti, più il numero dei vaccinati al Covid è elevato meno c’è il rischio che la malattia, soprattutto nelle sue forme più gravi, possa diffondersi. Proprio per questo diventa fondamentale immunizzarsi e muoversi sin da ora con la somministrazione della terza dose per alcune categorie.
Un principio che sembra debba valere anche per i calciatori no-vax e che stanno seguendo anche all’estero. In ritiro e durante le gare i contatti sono inevitabilmente ravvicinati e possono quindi essere veicolo di contagio, specialmente a causa degli spostamenti frequenti a causa delle trasferte.
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Il presidente Gravina sembra quindi essere intenzionato a non fare sconti nei confronti dei calciatori no-vax, ancora riluttanti all’idea di fare il vaccino nonostante le numerose campagne in cui viene sottolineato quanto possa essere provvidenziale. Il massimo dirigente del calcio italiano è quindi intenzionato a muoversi in accordo con il governo per convincerli.
“Il 4-5% dei calciatori ancora non ha fatto il vaccino. La situazione non è però per tutti uguale, alcuni infatti ne hanno ricevuto uno che non è riconosciuto nel nostro Paese. Proprio per questo ho già chiesto un incontro all’Aic e alle Leghe in modo tale da poterli convincere. Chiederemo un provvedimento ad hoc al governo, come è stato fatto ad esempio con il personale scolastico, se dovessero emergere numeri da cui si può capire che il mondo del calcio non è in sicurezza“.
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Non è escluso quindi che anche i calciatori no-vax siano costretti ad adeguarsi se si dovesse arrivare all’obbligo vaccinale in Serie A. “Non possiamo permetterci un’altra debacle dopo i sacrifici che abbiamo fatto. Se alcuni no-vax entrano in spogliatoio il rischio può esser fortissimo per gli altri. E’ un discorso che va al di là dei protocolli in vigore” – ha concluso Gravina.
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