Sampdoria, infortunio grave? Le condizioni preoccupano: l’annuncio

La Sampdoria di Roberto D’Aversa (stasera di Andrea Tarozzi) vince il derby ligure contro lo Spezia di Thiago Motta. Al Ferrari termina 2-0 per i blucerchiati che tornano a respirare in classifica mentre lasciano nei bassifondi i bianconeri.

Sampdoria, infortunio grave? Parla Tarozzi

Al termine del match di Marassi tra Sampdoria e Spezia, Andrea Tarozzi ha analizzato la bella vittoria dei suoi ai microfoni di DAZN. Ecco le sue dichiarazioni.

“Per noi era una partita fondamentale. Non possiamo dire che il nostro campionato inizia oggi perché c’è stato un percorso. Alcune partite non sono state giocate bene ma pian piano ci stiamo consolidando. Abbiamo fatto una buonissima partita e il merito è di tutto il gruppo, anche di chi era in panchina. E’ il caso di Quagliarella che alla fine è stato fondamentale anche al mio fianco stasera, visto che mi ha dato una mano anche nei momenti difficili della partita”

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Tarozzi a DAZN: “Troppi difensori? Dovevamo vincere”

Due partite da primo allenatore e due vittorie? “E’ fortuna e destino. Il mister mi ha dato ottime indicazioni prima della partita e le due vittorie da primo allenatore sono frutto del fato”.

Che partita è stata? “Eravamo partiti bene, poi c’è stato il problema di Verre e abbiamo dovuto cambiare a gare in corso. Non siamo riusciti con i giocatori davanti a dar continuità alla nostra idea. Speriamo che Verre non abbia nulla di grave. Quando avremo tutti gli effettivi speriamo di riuscire a giocare a modo nostro”.

Sette difensori in campo? “Dovevamo solo vincere, contro una squadra che palleggia e gioca bene. Ma nonostante questo si sono viste delle trame di gioco interessanti, abbiamo creato varie occasioni”.

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Tarozzi: “Atteggiamento giusto”

Squadra più attenta rispetto alle scorse settimane? “Se manca attenzione fai fatica a vincere le partite. A prescindere dall’atteggiamento, è importante avere la testa fissa sull’obiettivo. E’ stata la vittoria di tutti, anche dei calciatori che erano in panchina che lottavano per lo stesso obiettivi di quelli in campo”.

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