Calciomercato Napoli, De Laurentiis ‘caccia’ Insigne e i big: “Non posso pagarli più”

Aurelio De Laurentiis ha parlato del calciomercato del Napoli alla prima conferenza stampa della nuova stagione. Il patron azzurro si è soffermato anche sulla Superlega e sulla questione economica che stanno vivendo i club europei.

Napoli, De Laurentiis: “Draghi non ci aiuta, come facciamo?”

“Sono stati momenti difficili, questi del Covid-19 che ci ha trovati impreparati. Nello scorso campionato, avendo già questo problema a marzo senza avere lo spazio e il tempo per programmare come quest’anno, ci sono stati ulteriori problemi. Ognuno pensa ai fatti propri, io avevo proposto il rinvio degli Europei dopo un mancato riposo e senza ritiro per i calciatori. Invece di essere al nostro servizio per tutelarci, ci creano dei problemi non da poco”.

Aiuti dallo Stato – “Ho una domanda da fare a Draghi, che deve prendere atto che ci sono più di 30 milioni di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo. L’80% sono uomini che lavorano per il paese. La domanda è: “Caro Draghi, perché tu ti disinteressi completamente del calcio? Perché tu che hai una grande credibilità in Europa, non convinci i tuoi colleghi a resettare le partenze dei rispettivi campionati, posticipandone l’inizio ad una data che sia foriera di serenità e tranquillità su piano vaccinale? Perché in Europa non c’è obbligo di vaccini?”. Il calcio è sotto di 1,5 miliardi di euro. Il governo non fa nulla per aiutarci. E il calcio aiuta moltissimo il Paese”.

Calciomercato Napoli Insigne
Calciomercato Napoli Insigne (Getty Images)

Calciomercato Napoli, rinnovo Insigne e addio dei big: parla De Laurentiis

Il Napoli è anche molto attivo sul calciomercato e De Laurentiis ha parlato delle strategie future del club. Dal rinnovo di Insigne alla possibile partenza dei big: ecco tutti i piani degli azzurri.

Rinnovo Insigne?Non ci siamo proprio visti perché tra fine campionato e ritiro con l’Italia non c’è stato modo. Dopo l’Europeo ci si vede e sarà quel che sarà”.

Futuro con Spalletti?Luciano ha sempre avuto la mia considerazione e la mia stima perché prima di andare alla Roma lo avevo cercato. Lo trovo giusto per il Napoli perché sa allenare le squadre molto bene e anche per noi è sempre stato difficile contro di lui. Ha saputo gestire anche grandi grattacapi con Inter e Roma”.

Strategia del Napoli contro la parabola discendente delle ultime due stagioni?Il problema non è non essere andati in Champions. Il Napoli è passato in poco tempo da 30 milioni di stipendi a 156 milioni del giorno d’oggi. Va prima sanato questo valore in relazione alla nostra capacità. Poi dobbiamo trovare le soluzioni giuste in un mercato molto complesso. C’è chi fattura molto più di me che non mi paga da due anni o mi sta pagando in questi giorni. In questo momento stiamo perdendo tutti, anche dal punto di vista del bilancio. Chissà se si risanerà”.

Cosa serve per risanare i bilanci?Vanno venduti i calciatori che hanno aumentato la loro parte salariale. Se il Napoli qualcuno non può pagarlo, va venduto. Il Covid ci ha giocato lo scherzo di farci credere nelle autorità. Preso dall’entusiasmo mi sono fatto trascinare dal momento ma avrei dovuto bloccare il campionato falsato e sopravvivere. Ho investito troppi soldi, e dall’altra parte mi telefonavano dicendomi che i contratti che avevano con me non potevano rispettarli per problemi economici”.

Tornassi indietro, cosa faresti la sera di Verona-Napoli?Ho evitato che si potesse speculare sui tifosi e sulla società, oltre che sui calciatori e ho pensato che il silenzio stampa fosse la cosa migliore. Non volevo esonerare Gattuso, l’ho visto dolente e poco presente per dei problemi e mi sono preoccupato dell’immediato futuro. Chiamai Spalletti che mi diede disponiblità anche per l’immediato, ma poi non fu più necessario“.

Napoli-Verona?E’ stato un campionato falsato per tutti. Sono andato negli spogliatoi per andare a suonare la grancassa. Mi ha fatto piacere vedere il gol del vantaggio che mi ha esaltato. Poi non mi è piaciuto il pareggio. Arrivi alla fine di un campionato particolare, giocandoti il tutto per tutto alla fine. Poi con il Cagliari era già successo qualcosa di strano e alla fine ci siamo trovati in questa situazione“.

Ha qualcosa da rimproverarsi o rimproverare?No, è la strada più corta e la meno efficace di tutte. Una volta che rompi qualcosa, se riaggiusti poi i cocci si vedono sempre. E’ stato un anno e mezzo improprio perché senza la presenza del pubblico, le partite sembrano giocate in un acquario. Le voci degli allenatori sembrano quasi stordenti“.

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Napoli De Laurentiis
Napoli De Laurentiis (Getty Images)

Napoli, De Laurentiis: “Superlega? “E’ una grande cretinata”

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato anche della Superlega e del caos che si è creato intorno alla UEFA e ai club partecipanti.

Superlega? E’ stato contattato?Florentino Perez non mi ha mai contattato. Io non sono mai stato a favore della Superlega per una questione economica. Ma non è che tu, facendo un super torneo a 12 dove inviti gli altri, hai risolto i problemi dell’economia del calcio. Si risolvono se prendi coscienza che la Champions League e l’Europa League non servono a nessuno economicamente. La Superlega è una grandissima cretinata ma Perez ha avuto il merito di capire che Champions ed Europa League non servono ai bilanci. Sono anni che dico che va fatta una riformulazione dei campionati europei. Le 5 nazioni con maggior fatturato dovrebbero fare un campionato a sé, lasciando la porta aperta a tutti coloro che arrivano tra i primi 6. Per fare un campionato a 30 squadre. Gli altri 25 stati faranno un altro campionato con i primi di ogni classifica e poi i due vincitori potrebbero fare una finalissima. Arriverebbero moltissimi soldi in più per tutti i club. Quando facevo parte dell’ECA dissi più volte che c’era qualcosa che non andava“.

Come si risolve la questione Superlega?Dovrebbe prevalere il buonsenso e cioè tutti gli attori dovrebbero sedersi intorno ad un tavolo. Se faccio giocare la Juve con il Crotone, è difficile che vinca il Crotone. Veltroni nel ’96 disse che le società di calcio non sono dei club ma delle S.p.A. con bilanci a posto e finalità lucrative”.

Mondiale in Qatar nel 2022 in inverno?E’ una supercazzata del secolo. Però parliamo della FIFA che è sempre un’istituzione. Infantino è capace, intelligente e preparato. In quel caso ci sono degli interessi nati illo tempore e che non si possono eliminare. Io non capisco perché dobbiamo dare dei calciatori alle Nazionali: se poi si fanno male e non valgono quanto li abbiamo pagati chi ci ripaga? Ora addirittura volevano i calciatori per le Olimpiadi… A questo punto andrebbero cambiati anche i campionati e ridotte a 16 squadre”.

Napoli, De Laurentiis rompe il silenzio: minacce e attacco ai giornalisti SKY
Napoli, De Laurentiis (Getty Images)
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