Napoli, Gattuso: “Di Marzio? Lo mando a fan****”

 Rino Gattuso, tecnico del Napoli, ha parlato a Sky Sport dopo la gara conto il Bologna:

Intervista a Gattuso dopo Bologna-Napoli

“Le altre partite come le abbiamo approcciate? Questo giochino di scudetto a me non piace, troppe polemiche, troppe parole, sembra che ne abbiamo perse tutte. Quando si gioca male lo dico e metto la faccia. Questa è una squadra che bisogna tenere sul pezzo. Le partite si preparano durante la settimana. A tratti abbiamo delle giornate no. Invece dobbiamo stare sul pezzo e quando subiamo le legnate regiamo.

Mario Rui e Ghoulam sono andati in tribuna perchè ieri hanno fatto delle grande passeggiate, li ho portati perchè è facile stare a casa sul divano.

Sono soddisfatto di tutto quello che stiamo facendo, l’andazzo che sto sentendo a Napoli non mi piace per nulla. Troppe polemiche, troppo maestri. Per mesi mi avete rotto le scatole. Ognuno fa il suo, se sbaglio vado a casa e pago le conseguenze.

Ruiz a destra nei due? Lui vuole giocare a destra, si trova meglio, quando gli propongo di giocare a sinistra lo vedi che va a destra. Anche io la penso come lo studio sulla sua posizione “.

Intervista a Gattuso sul Bolgona

“Chiudere la gara? Penso che in questo momento manca ancora Dries, lo conoscete meglio di me, è una sentenza, ma nelle ultime gare ha sbagliato. Di solito non ti perdona, in questo momento dobbiamo migliorare. Il Sassuolo non ha rubato nulla, ma abbiamo fatto una buonissima partita con occasione. Se non le chiudi poi cambiano le cose. Sono contento della gara di oggi perchè non è facile non dare profondità al Bologna. Sulla conclusione dobbiamo e possiamo far di più.

Di Marzio dice che siete da scudetto? Lo mando a fa****

Portieri? Se lavori con serietà, giochi, loro lo sanno, faranno 35 partite e 30 l’altro, serve serietà e impegno. E’ una cosa bella giocare al calcio”.

Intervista a Gattuso sulle Nazinali

“Se dico quello che penso i miei colleghi che allenano le Nazionali si arrabbiano molto, almeno le amichevoli potevano essere evitate. Ora faccio il segno della croce e aspetto”.