Due reti e tante lacrime: la gara di Duvàn Zapata contro la sua ex squadra segna il suo grande ritorno.
Fino a pochi anni fa era considerato, dati alla mano, uno dei migliori attaccanti per rendimento in Italia. Poi, una serie di infortuni lo hanno fortemente ridimensionato tanto che l’Atalanta lo ha dovuto per forza di cose cedere in prestito al Torino per una stagione.
Duvàn Zapata ci ha messo più tempo del previsto per esaudire le aspettative del suo allenatore Ivan Juric. Da rapace dell’area di rigore il colombiano vive di gol e di esultanze. Non segnare per lui equivale a ricevere la più grande delusione.
Tuttavia, proprio contro la sua ex squadra, in uno ‘Stadio Olimpico Grande Torino’ tutto per lui, ha messo a segno la sua prestazione migliore timbrando per ben due volte il cartellino (al 22′ e al 95′). Probabilmente quella che gli permetterà di risorgere dopo un periodo molto complicato e segnato da fin troppi stop fisici (tra cui uno in particolare che gli ha impedito di giocare con regolarità la scorsa stagione).
Il Torino nel monday night di Serie A contro l’Atalanta ha messo a referto probabilmente la miglior partita stagionale, sia dal punto di vista del gioco che della prestazione complessiva. Finalmente Juric ha visto in campo i calciatori che vorrebbe vedere ogni sabato o domenica: i granata sono fermi al decimo posto, con 19 punti conquistati, ma sognano di scalare la classifica per regalare ai loro tifosi un grande campionato.
E di questo campionato vorrà diventare protagonista proprio Zapata, che contro la ‘sua’ Atalanta è finalmente tornato alla rete a distanza di un paio di mesi. Il colombiano non segnava infatti dal pari interno del Toro contro la Roma dello scorso 24 settembre. Parliamo di una vita fa per un attaccante abituato a segnare a profusione come lui.
Il centravanti trentaduenne si è lasciato andare ai microfoni di Dazn, durante l’intervista di rito nel post partita. Non è riuscito a trattenere le lacrime di gioia per i due gol rifilati alla sua ex squadra. Erano gol che desiderava non tanto per lui, quanto per ripagare l’affetto nei confronti di Ivan Juric, che lo scorso 1 settembre fu uno dei più entusiasti nell’averlo in squadra a sua disposizione.
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