L’Atalanta sta facendo i conti con il pesante infortunio di Duvan Zapata. Dopo il mese di stop dovuto all’infortunio durante Genoa-Atalanta, l’attaccante colombiano era tornato in campo contro il Cagliari ma c’è stata una pesantissima ricaduta.
Atalanta, infortunio Zapata: parla Gasperini
L’infortunio di Duvan Zapata ha messo nei guai l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Il tecnico sta provando ad inventarsi nuove idee per l’attacco ma sostituire la fisicità e l’importanza del colombiano è quasi impossibile.
La stagione di Duvan Zapata potrebbe essersi conclusa in anticipo dopo l’infortunio. Il colombiano ha iniziato l’iter riabilitativo ma difficilmente tornerà in campo prima di un paio di mesi.
Alla vigilia di Atalanta-Olympiacos, Gasperini ha parlato in conferenza stampa delle condizioni di Zapata.
“La situazione di Zapata è abbastanza nota, i tempi saranno molto lunghi. Palomino e Miranchuk non recupereranno a breve termine, siamo quelli di domenica scorsa, speriamo di non perdere nessuno”.
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Atalanta, sostituto Zapata: pronti Muriel e Malinovskyi
Zapata è costretto a stare fuori per lungo tempo e Gasperini sta cercando il sostituto. Quello naturale è Luis Muriel che, però, ora non sembra nel suo periodo di forma migliore. Un’arma in più da sfruttare potrebbe essere Ruslan Malinovskyi. Gasperini ha parlato dell’apporto dei due calciatori alla sua Atalanta.
“Malinovskyi ha fatto un grande spezzone di partita con la Juventus, ma arriva da partite non altrettanto buone. Abbiamo tutti sono giocatori molto importanti quindi faccio fatica a fare delle classifiche”.
Muriel fuori forma? “A Zingonia forse viviamo in una bolla diversa, non respiriamo questa negatività. Muriel sta bene, siamo tutti fiduciosi”.
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Atalanta, Zapata non vuole operarsi: la mossa del club
Duvan Zapata è anche volato in Finlandia per sottoporsi ad esami molto accurati dal Prof. Sakari Orava. Ma la decisione del colombiano è quella di non sottoporsi all’intervento chirurgico.
Zapata ha scelto di affidarsi ad una terapia fisioterapica soft. L’obiettivo è allungare i tessuti e favorire un graduale e progressivo riaccostamento del tendine dell’adduttore sinistro. Un percorso comunque non breve, oscillante intorno alle 10-11 settimane.
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