La Roma di José Mourinho perde ancora, questa volta contro il Venezia dopo una partita al cardiopalma. I giallorossi sprofondano in una crisi profonda e ora la classifica inizia ad essere preoccupante rispetto agli obiettivi prefissati.
Al termine del match tra Venezia e Roma, José Mourinho ha analizzato la brutta sconfitta dei suoi. Ecco le sue parole ai microfoni di DAZN.
Felice della squadra? “Stiamo costruendo una rosa ma quando la rosa è squilibrata e senza sostituti giusti, poi fai fatica. In questo momento sono un allenatore che deve inventare nuovi ruoli ai calciatori. Non abbiamo due calciatori per ruolo. Oggi Karsdorp è stato ammonito presto e non l’ho potuto sostituire. Ma non è una critica alla società, perché so che tipo di lavoro sta facendo. Abbiamo perso Spinazzola e Dzeko e so quanto è difficile mettere in piedi una rosa degna. Matematicamente le cose sono difficili ma io devo dire che la squadra deve puntare al quarto posto“.
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VAR e arbitro? “Preferisco non entrare nel merito. Le regole sono fatte per gente che capisce poco di calcio. Poi sono loro, i poderosi, che decidono le regole e come metterle in pratica. Poi c’è il feeling che viene meno e un fischio o un altro possono cambiare le stagioni. Però quando settimana dopo settimana inizia a paragonare situazioni simili, capisci che è meglio stare zitto perché altrimenti non si finisce bene”.
Problema caratteriale della Roma? “Dopo il primo gol abbiamo reagito subito, era arrivato quel rigore che poi è stato annullato. Poi abbiamo dominato tanto, anche dopo il nostro vantaggio e poi Okereke ha chiuso la partita. Il nostro obiettivo era chiaro: giocare, essere in controllo e vincere. Nei primi 15 minuti del secondo tempo, Karsdorp è arrivato 10 volte palla al piede in area di rigore e potevamo vincere. Così come sull’occasione di El Shaarawy. Dopo il 2-2 la squadra ha subìto troppo la pressione per come è arrivato il gol. Ma non ho nulla da recriminare alla squadra per l’atteggiamento”.
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Sconfitta pesante? “Il motivo di questa sconfitta si può dividere in due storie: dominio del calcio offensivo senza segnare, sbagliando molto e poi c’è la partita tecnica. Il primo e il terzo gol che abbiamo concesso sono errori gravi. Abbiamo lavorato per non subire gol da calcio piazzato e l’abbiamo preso e il terzo gol non si può prendere su contropiede. Poi c’è un momento in cui io devo essere emozionalmente controllato. Abbiamo iniziato il secondo tempo con l’obiettivo di segnare e chiudere la partita. Ci sono state opportunità per far gol ma non è stato fatto. L’arbitro e il VAR non sono qui per parlare e ora tocca a noi soffrire e digerire la situazione”.
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