Inter, stop per Hakimi: il terzino è positivo, ma non l’hanno scoperto i nerazzurri

L’Inter dovrà fare a meno di Hakimi per lungo tempo: il terzino prodigio, vero e proprio mattatore di quest’inizio di stagione, è stato trovato positivo al covid-19. Come annunciato da Giuseppe Marotta però, la scoperta non è stata fatta dal club meneghino, né da un istituto incaricato dei tamponi da parte della Beneamata.

Inter, Hakimi è positivo: l’ha scoperto l’Uefa

Le parole dell’amministratore delegato nerazzurro nel prepartita ha svelato le ultime concitate ore in casa nerazzurra. C’è stata infatti una vera e propria escalation di emozioni dopo la notizia che uno dei migliori a disposizione di Conte è positivo al coronavirus e per questo non potrà essere arruolabile chissà per quanto tempo.

Come molti non sanno forse, l’ultimo giro di tamponi per le competizioni europee viene gestito direttamente dall’UEFA: il massimo organo europeo in tema di calcio ha deciso di avocare a sé questa responsabilità.

E così la notizia all’Inter è stata data proprio dai delegati di Ceferin, come confermato dallo stesso Marotta: “Hakimi? Abbiamo avuto la comunicazione da parte della UEFA di questo responso dei tamponi effettuati 48 ore prima della partita, a poche ore dalla stessa gara, da parte del loro laboratorio. Ed abbiamo scoperto che il giocatore è risultato positivo“.

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Inter, Hakimi positivo: i tempi di rientro

La casistica in questi casi è naturalmente molto ampia. Ci sono alcuni esempi di calciatori che hanno smaltito in il virus anche in 7-10 giorni. Se lo augura Antonio Conte assieme a tutti i tifosi dell’Inter, visto l’impatto devastante dell’ex Real Madrid fino a questo momento. Tuttavia, la situazione potrebbe essere anche più complicata.

Basta guardare infatti sull’altra sponda dei navigli: Leo Duarte, difensore del Milan, c’ha messo quasi un mese per negativizzarsi. Tutto quindi è estreamente soggettivo, in base al sistema immunitario di ciascun atleta.

Inter-Hakimi, finora è amore: i numeri dell’esterno

C’ha messo solo quattro partite per conquistarsi l’affetto di tutto l’ambiente. Per la precisione 296 minuti effettivi, ma ad Hakimi sono bastati per mettere a segno 1 gol e 2 assist, nonché per confermarsi come un vero motuo perpetuo sulla fascia. Alla faccia del Real Madrid, che l’ha lasciato partire forse con troppa nonchalance.

 

 

 

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